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Antonello Bonci, neuroscienziato, neuropsicofarmacologo e direttore scientifico di Brain&Care, ci spiega gli effetti della TMS a livello cerebrale e perché è un trattamento indicato per contrastare le dipendenze.

Cos’è e come funziona la TMS

La terapia TMS (stimolazione magnetica transcranica) è una tecnica che sfrutta i campi magnetici per influenzare la funzione cerebrale, attraverso stimolazioni non invasive e indolori. In caso di disturbi di natura psicologica o legati all’abuso di sostanze, infatti, i circuiti cerebrali possono risultare alterati, compromettendo dunque il corretto funzionamento cognitivo e emotivo della mente del paziente. La terapia TMS agisce quindi su una molteplicità di disturbi come ansia e depressione, disturbo ossessivo-compuslivo (DOC) e disturbo post-traumatico da stress (PTSD). È utile anche per combattere i problemi legati al sonno, le dipendenze da sostanze e comportamentali.

 

Come funziona la TMS?

Il trattamento consiste nell’applicazione di un campo magnetico in un’area del cervello del paziente, posizionando una bobina magnetica sul cuoio capelluto. Attraverso le bobina vengono quindi inviati degli impulsi elettromagnetici all’area cerebrale interessata; nel caso delle dipendenze l’area cerebrale che viene stimolata è la corteccia dorsolaterale prefrontale. La terapia va ad agire direttamente sui circuiti cerebrali, ripristinandone il corretto funzionamento. Vediamo ora cosa accade a livello neurochimico e perché la TMS è consigliata per contrastare la dipendenza da abuso di sostanze come cocaina, cannabis, alcool e nicotina.

Come nasce la dipendenza?

La ricerca scientifica dimostra che la maggior parte delle sostanze d’abuso accresce il livello di dopamina nel circuito del reward del cervello, ovvero il circuito della ricompensa e della gratificazione. È lo stesso che ci fa mangiare quando abbiamo fame e bere quando abbiamo sete. Troppa dopamina nel circuito causa un’alterazione dello stesso, che comincia a percepire la sostanza d’abuso come unica fonte di piacere. Non solo: il cervello si abitua a livelli di dopamina sempre più alti, così che l’unico modo per il soggetto di procurarsi piacere è consumare la sostanza in quantità sempre maggiori. Da qui lo sviluppo di una perdita di controllo sull’utilizzo della sostanza di abuso e, quindi, della dipendenza. Vediamo come la TMS può ristabilire l’ordine neurochimico.

 

Perché la TMS è efficace contro le dipendenze?

Abbiamo detto che disturbi psicologici o legati all’abuso di sostanze possono alterare i circuiti cerebrali. La TMS può, quindi, agire sull’alterazione di questi circuiti attraverso i seguenti effetti. Il primo effetto riguarda le connessioni neuronali della corteccia frontale, adibita al controllo delle decisioni e degli impulsi. Agire su questi circuiti attraverso la TMS, ripristinandone il corretto funzionamento, significa permettere al paziente di prendere decisioni in modo libero e non dettate dalla dipendenza. Questo è il primo passo per riprendere in mano la propria vita, per il bene del paziente stesso e della sua famiglia.

Il secondo effetto è di natura neurochimica. Come abbiamo visto, la dopamina gioca un ruolo centrale nelle fasi iniziali dello sviluppo della dipendenza sia da sostanze sia comportamentali, come il gioco d’azzardo. Gli stimoli e le condizioni che portano all’utilizzo di sostanze o a perseverare in un comportamento patologico prendono il nome di memorie patologiche e sono legate proprio al meccanismo di ricompensa innescato dalla dopamina. La TMS agisce su queste memorie, riducendole o addirittura eliminandole. In sostituzione vengono create nuove memorie e nuovi stimoli positivi e utili per il benessere e la salute mentale del paziente.

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