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TMS-ed-elettroceutica

I disturbi da uso di sostanze (SUD) ad esempio cocaina, cannabis, anfetamina, oppioidi, MDMA, rappresentano un grave problema di salute pubblica che riguarda il mondo occidentale. Secondo una stima europea del 2017 circa 24,3 milioni di giovani adulti (15-34 anni) consumano droghe.

Studi sui ratti e prove di imagining sull’uomo hanno dimostrato una riduzione dell’attività dopaminergica legata ad una disfunzione delle vie corticali e subcorticali. Tramite l’utilizzo della TMS (stimolazione magnetica transcranica), intervento non invasivo, si va a stimolare (bilateralmente) la corteccia prefrontale per favorire l’attività elettrica dei neuroni che proiettano allo striato ventrale (nucleo accubens) e ristabilire il corretto funzionamento del “circuito della ricompensa” e la neurotrasmissione mediata dalla dopamina. Nel 2007, Camprodon et al. hanno studiato come una sessione di rTMS ad alta intensità sul DlPFC (corteccia pre frontale dorso laterale) destra riduce il carving di cocaina su tossicodipendenti cronici. Nonostante l’effetto TMS si sia risolto in 4 ore dopo la stimolazione. Rapinesi et al hanno dimostrato la riduzione del carving da cocaina, un mese dopo il trattamento, indotto dalla rTMS bilaterale della PFCx.  Terreneo et. al hanno studiato gli effetti della rTMS sulla DlPFC di sinistra su tossicodipendenti da cocaina, dividendoli in due gruppi, di cui uno trattato farmacologicamente. Si è notato, mediante analisi di campioni di urine, come il gruppo trattato con rTMS aveva assunto meno cocaina rispetto al gruppo trattato farmacologicamente.

Queste evidenze supportano  che l’utilizzo della TMS su disturbi da uso di sostanze hanno un affetto benefico.