Il Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze redige ogni anno un report sull’utilizzo problematico di sostanze stupefacenti in Italia. L’ultima indagine pubblicata nel 2022 e relativa ai dati del 2021, presenta come gli utenti tossicodipendenti assistiti dai centri sono stati 123.871, con 15.653 nuovi ingressi. Di questi nuovi casi, la cocaina risulta sostanza primaria d’abuso nel 43% dei casi, mentre per gli utenti già inseriti in un percorso di recupero è pari al 20,4% (23,3% nei pazienti totali). Da uno studio comparativo di questi report emerge che negli anni è aumentato il numero di persone che richiedono un trattamento per uso di cocaina. Complessivamente, si stima che circa il 7,6% degli italiani abbia fatto uso di cocaina almeno una volta nella vita.
Si tratta di numeri importanti che ci raccontano del nostro rapporto, oggi, con una sostanza che l’essere umano conosce da millenni. Ripercorriamo questa storia alla scoperta della cocaina, perché la conoscenza è sempre il più efficace strumento di libertà.
APPROFODIMENTI
Vuoi conoscere la storia della cocaina e i suoi effetti per aiutare qualcuno che ne abusa? Ecco i nostri consigli per aiutare chi è dipendente dalla cocaina:
Cocaina: 10 consigli per aiutare chi soffre di dipendenza
Storia della cocaina
La cocaina è uno dei più antichi e potenti stimolanti di origine naturale. Già tremila anni prima della nascita di Cristo, gli antichi Inca delle Ande masticavano foglie di coca per far battere il cuore e accelerare la respirazione, al fine di contrastare gli effetti della vita nell’aria rarefatta di montagna. I nativi peruviani, però, masticavano foglie di coca solo durante le cerimonie religiose. Questo tabù fu infranto quando i soldati spagnoli invasero l’odierno Perù nel 1532: i nativi costretti a lavorare nelle miniere d’argento spagnole venivano riforniti di foglie di coca per aumentarne la resistenza e diminuirne la necessità di cibo.
Per tutta l’antichità e la prima modernità, la cocaina veniva assunta attraverso la foglia di coca. La sostanza fu estratta e isolata per la prima volta nel 1859 dal chimico tedesco Albert Niemann. Solo negli anni Ottanta del XIX secolo iniziò a essere diffusa nella comunità medica. Tra tutti, uno dei casi più celebri è quello del padre della psicoanalisi Sigmund Freud, che ne fece largo uso per scopi scientifici e terapeutici. Nel 1886, la popolarità della droga ricevette un ulteriore impulso quando John Pemberton incluse le foglie di coca come ingrediente della sua nuova bevanda analcolica, la Coca-Cola. Gli effetti euforizzanti ed energizzanti sul consumatore contribuirono ad accrescere la popolarità della Coca-Cola all’inizio del secolo. Più in generale, dagli anni Cinquanta dell’Ottocento ai primi anni del Novecento, gli elisir, i tonici e i vini a base di cocaina e oppio furono ampiamente utilizzati da persone di tutte le classi sociali. Tra le figure di spicco che promuovevano gli effetti “miracolosi” dei tonici e degli elisir a base di cocaina vi erano l’inventore Thomas Edison e l’attrice Sarah Bernhardt. La droga divenne popolare nell’industria del cinema muto e i messaggi a favore della cocaina provenienti da Hollywood in quel periodo influenzarono milioni di persone.
Il consumo di cocaina nella società aumentò e fu a questo punto che i pericoli della droga divennero gradualmente più evidenti. Le pressioni dell’opinione pubblica, per esempio, costrinsero la Coca-Cola a rimuovere la cocaina dalla bevanda analcolica nel 1903. Era ormai diventato popolare sniffare la cocaina e nel giro di pochi anni gli ospedali e la letteratura medica avevano iniziato a riportare casi di danni nasali dovuti all’uso di questa droga. Nel 1912, il governo degli Stati Uniti riportò 5.000 decessi legati alla cocaina in un solo anno.
Ciononostante, negli anni ’70 la cocaina tornò alla ribalta diventando la nuova droga alla moda per gli uomini di spettacolo e d’affari. Così, alla fine degli anni ’70, i trafficanti di droga colombiani iniziarono a creare un’elaborata rete per il contrabbando di cocaina negli Stati Uniti. All’inizio degli anni ’90, i cartelli della droga colombiani producevano ed esportavano dalle 500 alle 800 tonnellate di cocaina all’anno, spedite non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e in Asia. I grandi cartelli sono stati smantellati dalle forze dell’ordine a metà degli anni ’90, ma sono stati sostituiti da gruppi più piccoli, con oltre 300 organizzazioni di narcotrafficanti attive in Colombia.
Oggi la cocaina è la seconda sostanza stupefacente più trafficata, dopo la cannabis. Se ne producono ogni anno 2.000 tonnellate e di queste 700 sono destinate al mercato europeo.
Composizione chimica della cocaina
La cocaina è una sostanza psicoattiva derivata dalle foglie della pianta di coca, originaria delle Ande in Sud America. La cocaina è un alcaloide, cioè un composto organico che contiene azoto, e si presenta come una polvere cristallina bianca. La sua formula chimica è C17H21NO4 e il suo principio attivo è la cocaina stessa, che rappresenta circa l’1% del peso delle foglie di coca. La cocaina viene estratta dalle foglie di coca attraverso un processo di macerazione e raffinazione, che produce un polvere bianca cristallina altamente concentrata.
Effetti della cocaina sul cervello
La cocaina è un potente stimolante del sistema nervoso centrale, che agisce aumentando i livelli di dopamina, un neurotrasmettitore che regola il piacere e la motivazione. Gli effetti della cocaina sul cervello possono essere estremamente intensi e variano da persona a persona, ma in generale includono:
Euforia e senso di felicità
Aumento dell’energia e della vitalità
Sensazione di vigore mentale e fisico
Maggiore attenzione e concentrazione
Diminuzione dell’appetito e del sonno
Aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna
Tuttavia, gli effetti piacevoli della cocaina sono di breve durata e possono essere seguiti da effetti collaterali indesiderati, come ansia, paranoia, deliri e depressione. L’uso prolungato di cocaina può causare dipendenza e può danneggiare il cervello, il cuore, i polmoni e altri organi del corpo.
APPROFODIMENTI
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Uso problematico di cocaina
L’assunzione di cocaina diventa ben presto problematica, per il suo elevato tasso di dipendenza. L’abuso di cocaina può però essere affrontato, mediante un approccio multidisciplinare all’intero benessere neurologico e psicofisico della persona. Questo approccio è fondante il metodo Bonci, messo a punto in decenni di ricerche negli Stati Uniti e ora finalmente in Italia, grazie agli specialisti delle cliniche Brain&Care, centri per la disintossicazione da cocaina a Milano, Torino e Rimini.