La TMS (stimolazione magnetica transcranica) è una terapia innovativa che attraverso la generazione di impulsi magnetici è in grado di modulare la funzione cerebrale che risulta alterata in numerose patologie mentali e neurologiche. Gli studi più avanzati, ormai pluridecennali, ne dimostrano l’efficacia come strumento terapeutico per il trattamento di depressione, spettro dei disturbi ossessivo compulsivi (DOC), ansia, dipendenze, malattia di Parkinson e malattia di Alzheimer. Gli albori di questa terapia sono da ricercare indietro nel tempo, all’epoca di Ippocrate. Ne ha parlato in una recente intervista il prof. Antonello Bonci, neuroscienziato di fama mondiale, neuropsicofarmacologo e direttore del centro Brain&Care.
Cos’è la TMS?
La terapia TMS (stimolazione magnetica transcranica) è una tecnica non invasiva e indolore che sfrutta i campi magnetici per stimolare la corteccia cerebrale e modulare le sue funzioni cognitive, sensoriali e motorie.
Quando viene meno il corretto funzionamento di alcune di queste funzioni, come nel caso di disturbi di natura psicologica o legati all’abuso di una sostanza, viene compromesso il vivere quotidiano. La terapia TMS agisce quindi su una molteplicità di disturbi come ansia e depressione, disturbo ossessivo-compuslivo (DOC) e disturbo post-traumatico da stress (PTSD). È utile anche per combattere i problemi legati al sonno, le dipendenze da sostanze e comportamentali.
Come funziona la TMS?
Abbiamo visto che la TMS è una terapia non invasiva e indolore, con applicazioni sia in ambito diagnostico sia in ambito terapeutico. ll trattamento consiste nell’applicazione di un campo magnetico in un’area del cervello del paziente, posizionando una bobina magnetica sul cuoio capelluto. Attraverso le bobina vengono quindi inviati degli impulsi elettromagnetici all’area cerebrale interessata,; nel caso delle dipendenze l’area cerebrale che viene stimolata è la corteccia dorsolaterale prefrontale. La terapia va ad agire direttamente sui circuiti cerebrali, ripristinandone il corretto funzionamento. Sebbene la TMS sia una tecnica innovativa e all’avanguardia, le sue origini sono antiche. Vediamolo insieme.
Le origini della TMS
Ogni tecnologia all’avanguardia è il risultato di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione. È questo il caso della TMS. Abbiamo visto come il fulcro di questo trattamento è la stimolazione cerebrale attraverso dei campi elettromagnetici. Potrebbe sembrare incredibile, ma una versione rudimentale di questa tecnica si utilizzava già nel 2400 circa a.C., all’epoca di Ippocrate. Il famoso medico ebbe infatti l’idea di stimolare il cervello attraverso l’elettricità, e per farlo utilizzò delle lamprede, ovvero i “pesci elettrici”. Nello specifico poneva le lamprede sulla fronte del paziente così da alleviare il dolore tipico della cefalea. Successivamente, nel 40 a.C., fu un altro medico a raccogliere questa intuizione, Scribonio Largo, medico dell’imperatore Claudio. Anche lui utilizzava i pesci elettrici per allevare il dolore da cefalea.
Se non abbiamo tracce di tecniche simili utilizzate nel medioevo, sappiamo però che nel 1771 Luigi Galvani usò il concetto di stimolazione elettrica per provare a resuscitare dei topi. Queste acquisizioni e intuizioni hanno avuto la necessità di un maggiore sviluppo tecnologico per poter essere applicate in modo più metodico ed efficace. Così, nel 1985, in Inghilterra, il primo stimolatore magnetico venne utilizzato per la somministrazione di TMS nei pazienti con depressione farmaco-resistente.
La TMS ha, quindi, una storia millenaria che arriva fino ai giorni nostri. Oggi, è una terapia riconosciuta a livello mondiale per il trattamento efficace di patologie e disturbi di natura mentale e neurologica. Brain&Care raccoglie questa sfida storica e prosegue lavorando per il futuro del benessere di mente e cervello.