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brainandcare_Il-gioco-dazzardo-patologico

Si stima che il 54% della popolazione italiana giochi d’azzardo, con un tasso di giocatori problematici tra l’1,3% e il 3,8% della popolazione generale e quello dei patologici tra lo 0,5% e il 2,2% (Ministero della Salute, 2012). Ma cosa si intende, nello specifico, per “gioco d’azzardo”?

La quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, DSM-5, ha introdotto, all’interno della categoria dei Disturbi da Dipendenza, i cosiddetti Disturbi da Addiction (American Psychiatric Association, 2013), cioè disturbi in cui la sostanza psicoattiva responsabile della dipendenza è sostituita da un comportamento o attività che viene considerata patologica. Tale categoria viene definita anche come “dipendenza comportamentale” e l’unica condizione al momento presente in essa è il Disturbo Da Gioco D’azzardo Patologico (GAP).

Il GAP è, infatti, una dipendenza patologica in grado di produrre ripetute e anomale risposte comportamentali compulsive (Castellani, 1995) ed è caratterizzato dalla continua periodica perdita di controllo in situazioni di gioco, dal pensiero fisso di giocare e reperire il denaro per continuare a farlo, dal pensiero irrazionale e dalla reiterazione del comportamento, a dispetto delle conseguenze negative che questo produce (Serpelloni, 2013). Tra i sintomi principali vi è inoltre il forte desiderio di giocare d’azzardo e l’impossibilità di resistervi (craving), l’insorgenza di sentimenti di inquietudine quando si è impossibilitati a giocare (astinenza) e la necessità di giocare con maggiore frequenza per riprodurre sempre il medesimo grado di euforia e gratificazione (tolleranza) (Goudriaan, 2004).

Una patologia, pertanto, fortemente problematica, caratterizzata da sintomi ad alto impatto sulla vita di chi ne è affetto e di chi gli sta intorno. Per tale motivo risulta importante fornire un programma terapeutico adeguato, come l’utilizzo della cosiddetta TMS (Stimolazione Magnetica Transcranica), una tecnica non invasiva che permette una neuromodulazione in grado di fornire consistenti benefici ai soggetti affetti da dipendenze, comprese quelle di natura comportamentale (Hanlon et al, 2018).

Riferimenti

  • American Psychiatric Association, 2013. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, fifth ed. J. Psychiatry.
  • Castellani, B., Rugle, L., 1995. A comparison of pathological gamblers to alcoholics and cocaine misusers on impulsivity, sensation seeking and craving. International Journal of addiction, 30(3), 275-289.
  • Goudriaan, A. E., Oosterlaan, J., de Beurs, E., Van den Brink, W., 2004. Pathological gambling: a comprehensive review of biobehavioral findings. Neurosci Biobehav Rev. 28(2):123-41.
  • Hanlon, C. A., Dowdle, L. T., & Henderson, J. S., 2018. Modulating Neural Circuits with Transcranial Magnetic Stimulation: Implications for Addiction Treatment Development. Pharmacological reviews, 70(3), 661–683.
  • Serpelloni, G., Dipartimento Politiche Antidroga, Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2013. Gioco d’azzardo problematico e patologico: inquadramento generale, meccanismi fisiopatologici, vulnerabilità, evidenze scientifiche per la prevenzione, cura e riabilitazione.